Seller: libreriauniversitaria.it, Occhiobello, RO, Italy
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Seller: Libreria Studio Bosazzi, Firenze, FI, Italy
Brossura. Condition: nuovo. 24pp. Insegna del Veltro, 2022. La testimonianza di Giacomo Ghisi, uno dei più giovani combattenti della Repubblica Sociale Italiana. Appartenente ad una famiglia della provincia reggiana vittima di sanguinosi agguati partigiani, si arruola a dodici anni nella Brigata Nera di Reggio Emilia. In questa formazione avrà un feroce battesimo del fuoco. Catturato e seviziato dai ?liberatori?, concluderà la vicenda bellica nel campo di concentramento angloamericano di Coltano.
Seller: Libreria Studio Bosazzi, Firenze, FI, Italy
Brossura. Condition: nuovo. 48pp, Insegna del Veltro. NUOVO. Brossura. Vengono riportati in queste pagine i nomi e i cognomi di settantasei donne che nella provincia di Reggio Emilia furono vittime della violenza omicida partigiana negli anni 1943-1945 ed anche dopo la fine del conflitto. Un contributo alla conoscenza di fatti sottaciuti dalla versione mitologica della cosiddetta ?guerra di Liberazione?
Published by , All'Insegna del Veltro, 2003
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brossura copertina flessibile. Condition: Buono (Good). Copertina cartonata illustrata sporca con lievi segni di usura, interno integro, collana "L'altra Europa" copertina flessibile 222 Buono (Good) . Book.
Brossura. Condition: nuovo. Insegna del Veltro, 2023. NUOVO. Brossura -- Basandosi su alcuni notevoli indizi, nonché sulle esplosive dichiarazioni di Ilich Ramírez Sánchez (Carlos) e di esponenti del mondo politico (il senatore Rino Formica) e giudiziario (il giudice Carlo Mastelloni) e considerando il contesto internazionale dell epoca, Luca Tadolini propone per la strage di Bologna l ipotesi di una pista israeliana, L esplosivo trasportato da uomini di Carlos per colpire un obiettivo sionista (una scuola ebraica, secondo l Agence Télégraphique Juive) sarebbe stato fatto brillare dai servizi speciali di Tel Aviv, i quali avrebbero così conseguito lo scopo di punire l Italia, rea di non osteggiare l attività dei gruppi palestinesi sul suo territorio.
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Brossura. Condition: nuovo. 222pp. Insegna del veltro, 2021 -- La caduta del fascismo, l'8 settembre, i fratelli Cervi A distanza di sessant'anni quegli eventi terribili sono rievocati da Luca Tadolini () È una storia costruita principalmente sulla meticolosa raccolta di documenti e testimonianze di parte fascista, che spesso la storiografia ha trascurato. L'autore, peraltro, cita ampiamente anche le fonti della Resistenza. () È interessante cercare in queste pagine i ritratti dei personaggi dell'epoca, a incominciare dai fratelli Cervi, di cui Tadolini riporta i verbali degli interrogatori nel carcere dei Servi. ("Gazzetta di Reggio", 5 marzo 2003).
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Brossura. Condition: nuovo. Pagine: 250. Insegna del veltro, 2021.
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Brossura. Condition: nuovo. 355pp. Insegna del veltro, 2020 --- Dal 31 Marzo 1964 al 15 Marzo 1985 il Brasile fu governato dai militari. I generali avevano preso il comando di una nazione di dimensioni continentali, facendone, mentre era in corso la Guerra Fredda, un baluardo anticomunista. La sudditanza nei confronti dell'alleato nordamericano fece del Brasile un paradigma del militarismo al servizio degli Stati Uniti. Paradossalmente e in maniera inaspettata, i vertici militari brasiliani si rivelarono seguaci di una visione geopolitica che prevedeva per il Brasile un destino di nazione egemone sul continente sudamericano e uno status di potenza mondiale. Brasil potência, il loro obiettivo, non veniva proclamato alle adunate e la loro strategia ebbe definizioni pacate, quali Pragmatismo responsabile e Universalismo. Tuttavia i generali brasiliani furono in grado di assumere alcune audaci iniziative politiche e diplomatiche nei riguardi dell'Angola e della Cina Popolare. Fra tutti, il Presidente Generale Ernesto Geisel accettò lo scontro con gli Stati Uniti: dall'accordo con la Germania per energia nucleare fino al voto di condanna del sionismo alle Nazioni Unite e all'interruzione dell'assistenza militare USA.
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Brossura. Condition: nuovo. 568pp, illus. Insegna del Veltro, 2013. NUOVO -- Per descrivere l'atmosfera del 1945 a Reggio Emilia un esponente fascista parlò di un "mare di sangue". La guerriglia antifascista, appoggiata dall'aviazione e dai servizi speciali angloamericani, non ebbe remore nel praticare ogni tipo di violenza. Pur di mettere a segno qualche insignificante attacco ai convogli tedeschi sulla Via Emilia, i partigiani provocarono le più dure rappresaglie; ma soprattutto furono autori di continui atti terroristici (sabotaggi, agguati, omicidi, sequestri di persona, rapine) che portarono la violenza fratricida a livelli mai conosciuti prima d'allora nel reggiano. Ciò non impedì ai fascisti reggiani di impegnarsi nel tentativo di realizzare il programma rivoluzionario repubblicano e di difendere la RSI con le armi in pugno. Nell'ultima settimana dell'aprile 1945 un nucleo di combattenti reggiani raggiunse il "ridotto alpino" in Valtellina: a quanto finora risulta, il loro reparto fu l'ultimo a deporre le armi. Con l'invasione angloamericana, la mattanza partigiana e la restaurazione del vecchio regime democratico, la realtà storica dovette cedere alle esigenze della propaganda, sicché nei confronti del fascismo repubblicano venne decretata la damnatio memoriae.